La mia guerra non è mai finita

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Un'esclusiva intervista a Giorgio Bocca, effettuata e caricata sul nostro sito da Duemila Resistenze: le considerazioni di uno degli ultimi combattenti partigiani su cosa abbia significato allora e cosa significhi oggi il periodo storico della Resistenza e su come l'Italia sia cambiata da allora.
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COMMENTO

6 inseriti
Tutorkamon
05/11/2010 - alle ore14:28
Carissimi tutti.
Io ho ascoltato bene l'intervista. L'italiano di Bocca è piuttosto chiaro. Ha "preso coscienza" lentamente del non funzionamento del regime perché Mussolini non ha organizzato bene l'esercito. Dal fallimento militare consegue il fallimento politico. Non un ripensamento ideologico dunque. Avesse vinto Mussolini, Bocca avrebbe continuato a scrivere cose simili:
"Cervelli ebraici dirigono la rivoluzione bolscevica, banchieri ebraici la finanziano...sarà chiara a tutti la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa come ribellione dell'Europa ariana etc. etc." (G. Bocca, 1942).
Tutorkamon
irenedurbano
26/09/2010 - alle ore01:38
Viva i partigiani !!!
Viva la resistenza !!

Irene

pier foresi
01/04/2010 - alle ore02:05
Michele, forse non hai ascolato bene l'intervista a Bocca. Inizia proprio cosi' : "ho preso coscienza....molto lentamente...dalla disfatta dell'esercito italiano...."
Se "hai letto che" avrai pure letto che Bocca non ha mai negato di essere stato (e chi non lo era allora cresciuto nel ventennio?) un giovane fascista, universitario che frequentava i littoriali (come molti altri giovani che diventeranno antifascisti (e molti di essi moriranno per mano dei nazisti e dei repubblichini di salo') combattendo per la resistenza e la liberazione (Bocca non "pare che sia diventato partigiano", MA E' STATO UN PARTIGIANO!) . Essere stati fascisti e poi, combattere il fascismo e' un merito, aver riconosciuto pubblicamente che il fascismo era un male ed essersi distaccati da esso , criticandolo, condannandolo e combattendolo e' stata una scelta coraggiosa e morale. Bocca come molti della sua generazione, cresciuti nel regime, hanno saputo scegliere la via della liberta' contro l'oppressione nazista e il totalitarismo fascista. Altri hanno continuato a fianco dei regimi nella falso alibi dell'onore "contro il tradimento dell'alleato". Onore a Bocca (a Pintor, Zangrandi , Luigi Canali...e a tutti i giovani cresciuti sotto il fascismo che hanno trovato la strada della liberta', sulla loro pelle, combattendo, subendo il lager, sacrificando in molti casi la loro giovane vita per preparare le generazioni future (anche la tua Michele) ad un futuro di liberta'. Che poi la resistenza sia stata "mutilata" e calpestata e' una storia che richiederebbe troppe parole, in questa sede.
Grazie Bocca per le tue parole. E, come dice Cesare: sempre e ovunque RESISTENZA
Michele
18/01/2009 - alle ore11:57
Giorgio Bocca, "ho letto che" è stato sempre un fascista, tesserato fascista fin da studente alla università di giurisprudenza. Gruppo universitario fascista. Aderì al manifesto di razza (La legge razziale contro gli ebrei). Fece parte dei Litoriali. cui partecipava, sono noti per le critiche al regime da una posizione di fascismo sociale intransigente ed antisemita, il che spiega come Bocca, ancora a metà del 1942, potesse scrivere un articolo sulla congiura ebraica mondiale. Pare che, dopo l'armistizio sia diventato partigiano.
Cesare
12/10/2008 - alle ore20:53
Sempre e ovunque RESISTENZA
Mai soli
02/10/2008 - alle ore18:58
Non servono altre parole!