Mirella Stanzione 3/6 – Ravensbruck

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  • raccontato da Stanzione Mirella | 1927
  • caricato da Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Per arrivare al campo hanno attraversato un paesino molto carino tanto da commentare che forse non era poi così male. Appena si sono aperte le porte del campo hanno capito invece cosa le aspettava. Ravensbruck era un campo per sole donne e bambini. Mirella, tra tutte le cose terribili dell’arrivo, ricorda lo shock di vedere la madre nuda, l’umiliazione. E poi la visita ginecologica appena arrivate: i tedeschi cercavano oro o denaro in tutti i posti dove poteva essere nascosto. Il lavoro al campo era molto duro, erano dodici ore di turno sia di giorno che di notte e il turno peggiore era quello di notte perché poi la mattina non si poteva riposare ma fare altri lavori. Il cibo era una specie di orzo nero la mattina, una zuppa con una fetta di pane a mezzogiorno; la sera niente. E il pane che si voleva conservare, di notte Mirella lo metteva sotto la testa, insieme alle scarpe, per impedire che li rubassero.
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