MEMORIE DEI QUARTIERI - Centro di Interpretazione Circoscrizione 9

 
  Centro di Interpretazione Circoscrizione 9
Via Bossoli, 72/a (ingresso per disabili: Corso Corsica, 55) Telefono: 011 4434939 - 011 4434936 E-mail: ecomuseo9@comune.torino.it Presso il Centro di Interpretazione dell'Ecomuseo 9, si trovano in esposizione permanente: un plastico dello stadio Filadelfia realizzato in balsa; una fotografia aerea dell'intero territorio posta a pavimento; i pannelli fotografici della mostra "Il Lingotto una volta", presentata negli anni Novanta; una piccola biblioteca, comprensiva di tesi di laurea e riviste; un'eccellente collezione di fotografie, anche in formato digitale, consultabili in loco. Il grande salone centrale può ospitare mostre temporanee ed è dotato di un sofisticato impianto multimediale per incontri, conferenze e proiezioni. Inoltre il personale è disponibile ad accogliere e a dare informazioni ai cittadini che vogliono approfondire la conoscenza della storia del quartiere e partecipare attivamente all'attività dell'Ecomuseo 9, con proposte, idee, testimonianze orali e materiali. Il territorio: Nizza-Millefonti, Lingotto-Mercati Generali Fino all'inizio del Novecento, quest'area era quasi esclusivamente agricola. Il nucleo abitato più antico, risalente all'inizio del Cinquecento, era il borgo del Lingotto, che prendeva nome da una famiglia di proprietari terrieri di Moncalieri. Tra Sei e Settecento, a questi succedettero le tre famiglie nobiliari dei Trucchi, Robilant e Avenati. I Trucchi fecero costruire una fastosa residenza (oggi Istituto penale per minorenni "Ferrante Aporti") e la chiesa dell'Immacolata Concezione, la prima della zona (distrutta da un bombardamento nel 1944). Il territorio era attraversato da nord a sud da due importanti assi viari: la strada di Stupinigi (attuale corso Unione Sovietica) e la strada di Nizza. A partire dalla metà dell'Ottocento, la ferrovia, dividendo in due il territorio, determinò un diverso sviluppo urbanistico delle due parti del quartiere. La zona a est della ferrovia divenne sede di molte industrie di piccola e media dimensione già agli inizi del Novecento, per arrivare, negli anni Venti, alla costruzione della Fiat Lingotto. Negli anni Sessanta, in occasione del Centenario dell'Unità d'Italia, ne fu completata l'urbanizzazione con il complesso di Italia '61. I primi segni di crescita urbanistica nella zona a ovest della ferrovia giunsero invece solo negli anni Venti. Nel 1918 fu costruita la fabbrica del Chinino di Stato e nel 1926 venne realizzato lo stadio Filadelfia. Negli anni Trenta si incominciò a costruire secondo il piano regolatore: i Mercati Generali, piazza Balilla (poi Galimberti), la scuola "Duca degli Abruzzi" e l'insediamento di case popolari tra via Tunisi e via Montevideo. La seconda guerra mondiale interruppe questo sviluppo, che riprese poi a partire dagli anni Cinquanta - dando al quartiere un aspetto prevalentemente residenziale - fino agli anni Settanta, quando, in seguito alla crisi energetica e al trasferimento di molte produzioni all'estero, parecchie aree industriali furono dismesse. Già a partire dagli anni Ottanta alcune strutture vennero riutilizzate - ex stabilimento Fiat Lingotto, riconvertito su progetto di Renzo Piano in un grande complesso multifunzionale -, ma è stato soprattutto con i Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 che un gran numero di edifici è stato recuperato: nell'area dei Mercati Generali è stato realizzato il Villaggio Olimpico, mentre al posto della Fiat Lubrificanti è stato costruito l'Oval. È stato anche realizzato l'Arco Olimpico con la passerella pedonale che unisce gli ex Mercati Generali con gli ex stabilimenti del Lingotto, ricucendo le due anime del territorio. Vengono completati i lavori nell'area prima occupata dalla Framtek, in via G. Bruno, per la realizzazione del PAV, il Parco di Arte Vivente, ed è stato inaugurato il centro enogastronomico Eataly nell'ex fabbrica di vermuth Carpano.