Livia Portolan 5/5 – Ricordi

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  • raccontato da Livia Portolan | 1919
  • caricato da Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
I ricordi e esperienza del campo hanno pesato molto sulla vita di Livia che dice di non riuscire a piangere anche se vorrebbe. Si definisce arida. D’altra parte i ricordi del campo, dice Livia, sono tutti terribili. Le frustate per essersi messa in fila per la zuppa una seconda volta, il fango nelle scarpe che diventavano pesantissime, il dover trasportare per sette km il bidone della zuppa, e quella volta che per punizione un SS l’ha buttata nella latrina, il portare i morti sul carretto verso il crematorio e sentire le ossa che si spezzavano quando il corpo cadeva sulle assi. Ricorda anche che nel campo non c’era solidarietà tranne che fra gli ebrei.
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